SCORCI DI UNA BUSTO CHE FU
Il “Bar Fiume” in via Bramante
dicembre 2014
BUSTO ARSIZIO - Il Bar Fiume, piccolo e tranquillo bar situato in via Bramante a Busto Arsizio, era incastonato tra il “Brugioli” ed il “Cinema Pozzi”, con porta a vetri, un cumulo di biciclette davanti, due locali più un cucinino privato, vendita di sali e tabacchi, frequentato da gente che lavorava e nelle ore libere si radunava per le “ ultime“.
La partitina a scopa era gestita dal sciùr Emilio e dalla sciùra Luigia, calmi, riflessivi, pacati a contentare l’abitudinaria e conosciuta da tempo brava e buona clientela che ogni tanto raccattava collette per lo sposo di turno.
Il Bar Fiume conobbe momenti di celebrità nel settembre 1943, allorché, sospesa l’attività calcistica regolamentare, diede inizio ad un fiorir di iniziative che riportarono all’attenzione del pubblico il football, i giocatori di calcio.
Via Bramante divenne il ritrovo di celebrati assi del momento per la disputa della finale della Coppa Arturo Boniforti giocata il 23 ottobre 1943 al “Comunale” di Busto Arsizio tra il “Bar Fiume” (Merlo, Marelli, Crola, Villa, Todeschini, Renoldi, Turconi II°, Molina, Gallazzi, Mazzola Valentino, Muci - nella foto) ed il “Bar Tigrotti” di via XX Settembre (Turconi I°, Crespi, Monza, Pellegatta, Campatelli, Santini, Reguzzoni, Palma, Ossola, Castigliano, Candiani).
dicembre 2014
BUSTO ARSIZIO - Il Bar Fiume, piccolo e tranquillo bar situato in via Bramante a Busto Arsizio, era incastonato tra il “Brugioli” ed il “Cinema Pozzi”, con porta a vetri, un cumulo di biciclette davanti, due locali più un cucinino privato, vendita di sali e tabacchi, frequentato da gente che lavorava e nelle ore libere si radunava per le “ ultime“.
La partitina a scopa era gestita dal sciùr Emilio e dalla sciùra Luigia, calmi, riflessivi, pacati a contentare l’abitudinaria e conosciuta da tempo brava e buona clientela che ogni tanto raccattava collette per lo sposo di turno.
Il Bar Fiume conobbe momenti di celebrità nel settembre 1943, allorché, sospesa l’attività calcistica regolamentare, diede inizio ad un fiorir di iniziative che riportarono all’attenzione del pubblico il football, i giocatori di calcio.
Via Bramante divenne il ritrovo di celebrati assi del momento per la disputa della finale della Coppa Arturo Boniforti giocata il 23 ottobre 1943 al “Comunale” di Busto Arsizio tra il “Bar Fiume” (Merlo, Marelli, Crola, Villa, Todeschini, Renoldi, Turconi II°, Molina, Gallazzi, Mazzola Valentino, Muci - nella foto) ed il “Bar Tigrotti” di via XX Settembre (Turconi I°, Crespi, Monza, Pellegatta, Campatelli, Santini, Reguzzoni, Palma, Ossola, Castigliano, Candiani).
La gara venne vinta dal Bar Fiume per 5 a 2 con le reti di Turconi II° (2), Mazzola, Gallazzi, Molina e Candiani e Ossola per il Bar Tigrotti.
Mazzola, Castigliano, Ossola, campioni d’Italia in carica con il Torino, Reguzzoni, arcinoto a Bologna e Busto Arsizio, Monza, bustese, ottimo difensore laziale, Candiani e Campatelli, primattori nell’Ambrosiana, Todeschini nel Milano, gli altri eccellenti giocatori di serie B formarono un partèrre di eccellente qualità, grazie al sciur Emilio e ai vari amici bustesi amanti del bel gioco, parimenti lesti a metter mano al portafoglio.
Un bel dì ritornò al Bar Fiume Giancarlo Crespi, difensore biancoblù, per organizzare una rimpatriata da Peppino , il ristorante di Busto in via Mameli.
Giancarlo mise d’accordo una ventina di persone tra cui Don Alonzo, Seo, Cicheù, Misturetta, Gallazzi, Fasoli, Pavanello, Lovetti, Bruno Grampa.
Buon mangiatore, il sciùr Emilio presiedeva la concione. Parlava poco, annuiva, sorrideva, anche quando Giancarlo Crespi iniziò il lavoro al corpo del sciùr Emilio, per il saldo del conto; Emilio sorrise, seguitò a mangiare e il conto venne pagato alla romana.
Mazzola, Castigliano, Ossola, campioni d’Italia in carica con il Torino, Reguzzoni, arcinoto a Bologna e Busto Arsizio, Monza, bustese, ottimo difensore laziale, Candiani e Campatelli, primattori nell’Ambrosiana, Todeschini nel Milano, gli altri eccellenti giocatori di serie B formarono un partèrre di eccellente qualità, grazie al sciur Emilio e ai vari amici bustesi amanti del bel gioco, parimenti lesti a metter mano al portafoglio.
Un bel dì ritornò al Bar Fiume Giancarlo Crespi, difensore biancoblù, per organizzare una rimpatriata da Peppino , il ristorante di Busto in via Mameli.
Giancarlo mise d’accordo una ventina di persone tra cui Don Alonzo, Seo, Cicheù, Misturetta, Gallazzi, Fasoli, Pavanello, Lovetti, Bruno Grampa.
Buon mangiatore, il sciùr Emilio presiedeva la concione. Parlava poco, annuiva, sorrideva, anche quando Giancarlo Crespi iniziò il lavoro al corpo del sciùr Emilio, per il saldo del conto; Emilio sorrise, seguitò a mangiare e il conto venne pagato alla romana.
Giorgio Giacomelli