Articoli, curiosità sulla storia, cultura e la vita Bustocca e Bustese
Articoli e notizie di carattere storico, culturale, tradizionale bustocco

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L'inno ufficile del carnevale bustese (1939) (Di E. Candiani)
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Letteratura bustocca (Di E. Candiani)
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Uso del dialetto: fermata l'emorragia
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Difesa del Bustocco: Una battaglia d'avangardia!
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E' una lingua viva !
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E' una lingua molto particolare, anzi unica !
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Alessandro Manzoni ed il genocidio culturale
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Uno scempio contro il Bustocco
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Genocidio culturale
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Siccità, fame e cannibalismo a Busto
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Il Fiume di Busto Arsizio - il Tenore di E. Candiani
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Prima edizione fiera del tessile (1951) di Enrico Candiani
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Soprannomi a Busto Arsizio e soprusi di menti ottuse di C. Azimonti
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Storia della Contea di Busto Arsizio di Enrico
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La nuova stazione di Busto - anno 1924 di Enrico Candiani e Angelo Crespi
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Le epidemie di peste Busto nella storia di Enrico Candiani P.U. Ferrario
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A stria dáa cuntraá di rati di Enrico Candiani su C. Azzimonti
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Il vino bustocco
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La storia di Sacconago
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Federico Barbarossa passò da Sacconago di G. Grilli
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Sacconago: vita nel 1500 di G. Grilli
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1636: Sacconago e le soldataglie Francesi di G. Grilli
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Storia di parroci di Sacconago nel '600 di G. Grilli
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Storie sparse antiche di Sacconago di G. Grilli
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Cineteatro Lux anni '50 di G. Grilli
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Storia del "Quadrelli" di Elena Saporetti
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La fine del comune di Sacconago di G. Grilli
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Ottanta anni fa a Sacconago di G. Grilli
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La Cascina dei poveri dal club del '45
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Silvio Piola e Lello Antoniotti di Giorgio Giacomelli
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Laslo Kubala a Busto di Giorgio Giacomelli
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Le origini del calcio a Sacconago di Giorgio Giacomelli
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Scorci di una Busto che fu: il Bar Fiume di Giorgio Giacomelli
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A rincorrere un pallone per le campagne di Busto di Giorgio Giacomelli
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Calcio anni '40 di Giorgio Giacomelli
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Pro Patria-Carrarese - 1947 di G. Giacomelli
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Contratti per bestie ! di Giorgio Giacomelli
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Storia del "Pan Tramvai" di Giorgio Giacomelli
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La "Ca' de Sass" in un articolo del 19 (Di E. Candiani)
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A scarpa di Remagi
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L'epifania.... una volta (Di G. Grilli)
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La spizigüa
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La storia della Giöbia
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La Giöbia dal club del '45
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La giöbia di Busto Arsizio negli anni
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La giöbia e ul dì scenen di Carlo Azimonti
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A Madona candiöa di Carlo Azimonti
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San Biásu di Enrico
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Quaresimali e quaresimalisti a Sacconago di Ginetto Grilli
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Pasqua a Busto di Carlo Azzimonti
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La pasqua ricordata dai nostri vecchi
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Pasqua ... una volta
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Madonna in Veronca: la 'mitezza' dei Bustocchi
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A funzión di galüghi di Enrico
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I Madonn di ciochi - La processione di maggio e la benedizione dei campi di C. Azimonti
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Antiche usanze alla festa di San Giovanni a Busto
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Festa patronale di Sacconago di Ginetto Grilli
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Ricordi della Chiesa vecchia di Sacconago di G. Grilli
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Quando era estate a Sacconago di Ginetto Grilli
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Coltivazione e raccolta del mais
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Busto: terra di vino di Enrico
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San Michele e gli sfratti di Enrico
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Le ombre dei morti di Enrico
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A lòta du ursu di Carlo Azimonti
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I strji da Büsti di Carlo Azimonti
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Ul ventu e i strji di Carlo Azimonti
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Il Natale a Busto Arsizio
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Il pranzo di Natale
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Filosofia del Natale dalle nostre parti (di G. Grilli)
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Filosofia del bere dalle nostre parti (di G. Grilli)
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Modi di dire
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Proverbi Bustocchi - I (di A. Crespi)
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Proverbi "bustocchizzati (di A. Crespi)
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La cultura del buonumore a Busto Arsizio - I (di C. Azimonti)
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La cultura del buonumore a Busto Arsizio - II (di C. Azimonti)
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La cultura del buonumore a Busto Arsizio - III (di C. Azimonti)
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La corruzione elettorale (di C. Azimonti)
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Filosofia del lavoro dalle nostre parti (di G. Grilli)
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Medicina e cure mediche a Busto Arsizio
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Parlèm da dané ! di Carlo Solbiati
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Puasén da Monscia ! di Carlo Solbiati
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Il Senatore Silvio Crespi di Giorgio Giacomelli
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La Marialonga di Sacconago di Ginetto Grilli
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La "società degli stupidi" di Sacconago da "La Prealpina" - 1964
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Ul Farascén e ul Pisagügi di Carlo Solbiati
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Salotto Bustese anni '50" di Giorgio Giacomelli
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Stelle Filanti anno 1950" di Giorgio Giacomelli
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I cittadini benemeriti di Busto Arsizio di Angelo Crespi
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L'ultimo viaggio di Carlo Azimonti" di Giorgio Giacomelli
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L'osteria dul Murlacu di G. Giacomelli
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L'associazione "in tra da nögn"
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Il 1848 e la rivoluzione, a Busto di G. Giacomelli
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Le associazioni del buonumore a Busto Arsizio - 1 Società d'allegria di spiriti liberi

Limitiamoci a descrivere succintamente le Società che sono nate e cresciute in questo secolo, (il XX, n.d.r.) dai suoi albori fino ad oggi (il 1948, n.d.r.) ; che sarebbe troppo lungo, nonché difficile, risalire i secoli passati. Quello che giova stabilire è che i bustocchi non sono e furono mai muselloni.
Con la innata passione per il lavoro e col vivo amore della famiglia, il bustocco ha sempre coltivato il buonumore, lo spirito ricreativo, non disgiunto da frequenti mattoccate, lecite e contenute sempre, atte agli onesti sfoghi gioviali, che rendono in bontà ed in salute.
Una prima società la troviamo verso il finire del primo decennio del secolo ed è nominata “La Tazzinetta” con sede in una trattoria di via Montebello. Sorge con un motivo di carattere igienico: “ogni socio beve esclusivamente nella sua tazzinetta, che ha cura di tenere sempre pulita. Se non la tiene pulita o fa uso, sia pure per isbaglio, della tazzinetta di un altro viene multato”.
Così lo statuto. Ma il vero motivo era quello di creare una buona compagnia di amiconi e combinare ogni tanto qualche baldoria. In breve tempo società similari scaturirono come i funghi.
E si chiamarono: Brenta, Boccale, Vaso, Gerlo, Botte e via dicendo. Le manifestazioni di queste società si concludevano in passeggiate estive di ricreazione collettiva. Gli avanzi dei fondi raccolti durante l'anno finivano alle istituzioni di beneficenza e massimamente al Ricovero dei vecchi, istituzioni che il bustocco non dimentica mai.
Queste società, che si erano prima urtate e poi rappacificate coi Circoli famigliari che le avevano precedute nella nascita, durarono, più o meno stentatamente, fino allo scoppio dell'altra guerra e cioè fino al 1914. Le chiamate al servizio militare di quasi tutti i loro soci, le fecero scomparire.
Nel dopoguerra, l'incontenibile desiderio di uno sfogo che cancellasse i terribili anni di patimento e di sofferenza esplose spasmodicamente mediante l'insuperabile “Zum”, che ne combinò, come tutti ricordano, d'ogni colore; dalle sfide a partite di calcio rivolte agli “Stoppini” al corteggio equestre per la incoronazione di un suo re. Memorabile un numero speciale intitolato proprio “Zum” che ebbe gran successo e diede l'avvio a quei numeri carnevaleschi che gli studenti ogni anno stampano e sono molto atti a sollevar... grane di ogni genere, senza tuttavia lasciar tracce di sangue!
Nello stesso tempo dello “Zum”, un'altra compagnia di bontemponi, fece sorgere la società dei “Cò guasti”, i quali combinarono una banda musicale composta dai più impensati ed improvvisati strumenti. Questa banda, quando passava per le vie della città, destava grande clamore.
La gioia di vivere scoppiava dai suoi strumenti rudimentali e la gente si spelava le mani ad applaudire. Nei mesi estivi, i “Cò guasti” si producevano nei vari paesi della Val d'Olona suscitando un entusiasmo un entusiasmo a non dire.
Venne il fascismo. Queste società, composte da spiriti liberi d'ogni parte, non vollero piegarsi al controllo del regime; caddero perciò nel sospetto e furono costrette, un po' colle buone e molto con le cattive, a sciogliersi. Si spegneva così la fiamma della vivacità, dell'allegria e della cordialità fraterna ch'è grande pregio dei bustocchi. Si cadde così nella musoneria forzata, appena attenuata da rari incontri clandestini.
Si salvò, invece, per puro miracolo la società dei “Nasi” (Esistente tuttora, nel 2013, n.d.r.) Il tentativo di farla saltare ci fu, ma venne respinta dall'intervento di persone che prestarono garanzia di apoliticità. Tuttavia la “Nasi” è sempre stata tenuta d'occhio. Questa società vive e prospera tuttora (1948) , ma non ha ancora ripreso le costumanze dei bei tempi. Speriamo si riprenda.
Se fosse ancora al mondo l'illustre medico e scrittore, nonché buongustaio dott. Giovanni Rajberti, aggiungerebbe un capitolo al suo prezioso libro “L'arte di Convitare” spiegata al popolo, apprendendo con quale meticolosità i ”Nasi” sapevano combinare le loro cenette. In testa ad una lavagna appesa nella sala sociale si scriveva il nome del piatto forte, l'ora e il giorno della consumazione. Chi voleva partecipare sottoscriveva col suo nome. Raggiunto il n. 14 (tanti commensali teneva la tavola) la sottoscrizione era chiusa. Inizio puntuale della cena all'ora stabilita. I ritardatari, entro la mezzora, mangiavano agli ultimi posti. Trascorsa la mezzora i presenti consumavano, in seconda portata, la parte degli assenti. Dopo un ora la tavola veniva sgombrata. La cena era finita. La società dei “Nasi” meriterebbe altro svolgimento; ma l'articolo è già troppo lungo. Sarà per un altra volta.

Carlo Azimonti - La Prealpina sabato 13 Marzo 1948