A primavera, si teneva una processione per la benedizione dei campi, e tutte queste cappellette sperdute venivano visitate. I ragazzi chiamavano questa funzione "A benedizión di galüghi", proprio perchè coincideva con l'apparizione abbondante di maggiolini.
Tutti si inginocchiavano, pregavano, immersi nella natura e nella fede, ed era qualcosa di molto bello.
Il
Ziziö di stra Brughettu era il limite oltre il quale la processione non andava, essendo il limite territoriale di Busto dell'epoca, sicchè per i bambini era ancor più rimarcato il segnale di invalicabilità, di pericolosità.
Carlo Azzimonti racconta di quando, assieme a compagni un poì monelli, violò il divieto di proceder oltre. La paura li attanagliò, poi tornarono di corsa indietro e la Madonna parve dir loro
" Ecco, non vi è successo nulla perchè c'ero io a proteggervi, ma non fatelo mai più ".
Mi piace qui ripotare la conclusione dell'Azzimonti:
"Quando il piccone demolitore atterrò il Ziziö, mi si inumidirono gli occhi e mi parve di sentirmi strappare dal cuore il più bel ricordo della mia infanzia".
Oh, Bustocchi, gente priva di memoria e di sentimenti, che abbattete le vostre reliquie, le vostre mmorie, i vostri sentimenti. Ecco perchè, ormai, siete diventati una minoranza pur a casa Vostra. Dove son finite le radici che per millenni vi hanno ancorato saldi alla Vostra terra ?
Enrico Candiani, traendo spunto da:
Carlo Azzimonti in Giornate Bustocche